Leonardo

Fascicolo 12


in "Alleati e nemici"
OSCAR EWALD Nietzsches Lehre in ihren Grundbegriffen: Die ewige Wiederkunft des Gleichen und der Sinn des Uebermenschen. Berlin, Ernest Hofmann e C., 1903.
recensione di Pietro L'eremita (Piero Marrucchi)
p. 25


p. 25



   Fra tanti volgari interpetri del Nietzsche, ecco uno che ha saputo penetrare nell'intimo cuore della sua dottrina, e ne ha colta la significazione profonda che si cela alle menti profane.
   Il «superuomo» come l'intendono i più, non è che la caricatura di ciò che sentì e volle l'autore di Zarathustra. Era naturale che i cervelli scombuiati dal positivismo evoluzionistico, prendessero come opposizione temporale, tangibile, ciò che invece, è opposizione tra tempo e eternità. Il vero superuomo è colui che sente in sè la vita eterna e in funzione dell'eterno, contempla e stima le cose che passano. Sciolto dai legami del divenire, nulla egli aspetta o spera dagli avvenimenti esteriori, e in essi riconosce l'eterno ritorno dell'Unico, che è lui stesso.


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